Il racconto di Palazzo Lauritano: elegante dimora storica nei pressi della Costa d’Amalfi
Storia e tradizione delle raffinate camere b&b con mobili di pregio e affreschi su tela
Palazzo Lauritano, antica dimora immersa nella quiete di un borgo tra i monti e il mare
Palazzo Lauritano sorge in un luogo simbolo della continuità insediativa che ha caratterizzato l’amena conca di Agerola dall’epoca romana a oggi. Nel sottosuolo, infatti, sono stati segnalati ruderi dell’Età Imperiale sui quali sorsero le prime case del casale di Caput de Pendolo (odierna San Lazzaro) nei secoli in cui la vicina Amalfi, ergendosi a ducato autonomo e dominando buona parte dei commerci marittimi mediterranei, diede impulso economico al comprensorio. Furono poi i Lauritano, intraprendente famiglia attestata ad Agerola fin dal 1125, ad addensare qui le proprie residenze, tanto da far nascere il toponimo Casa Lauritano.
Come denuncia il cognome, la famiglia era originaria di Laurito di Positano, e a queste sue radici rivierasche, rinnovate con commerci via mare anche dopo il trasferimento ad Agerola, sembrano rimandare i delfini che compaiono nella residua decorazione pittorica all’interno di Palazzo Lauritano.
L’antica dimora Lauritano racchiude la storia della sua casata tra le mura di un elegante Palazzo vista mare
Palazzo Lauritano ci racconta la sua storia tramite i dipinti, gli elementi architettonici, gli affreschi che preservano la memoria del suo glorioso passato. Esso ci appare oggi con le dimensioni e forme che assunse tra il XVII e il XVIII secolo, quando, circondato da altri edifici di famiglia, fu una delle dimore padronali più notevoli della Costiera Amalfitana. Fu don Carlo Lauritano, nel XVII secolo, ad aggiungere al casale di famiglia la cappella gentilizia, che ancora oggi l’adorna. Da ciò che dice nel suo testamento, sembra che la chiesetta fu edificata dopo i lutti conosciuti dalla famiglia con la peste del 1656. Questo spiegala scelta di intitolarla a San Cristoforo, protettore da simili flagelli, oltre patrono dei naviganti.
Circa un secolo dopo, il Palazzo fu risistemato a cura di don Domenico Lauritano, uno dei più ricchi Agerolesi dell’epoca e quindi appellato come Magnifico nel Catasto Carolino del 1752. Nel frattempo Pietro Lauritano era notaio in Napoli e la famiglia erigeva un proprio altare con sacello nella parrocchiale di San Lazzaro. Il prestigio goduto dalla casata in paese è infine attestato dal fatto che tre suoi membri furono eletti sindaci tra il 1793 e il 1884.